Haurietis De Fontibus Salutis

Stemmi Episcopali

Mons. Pierantonio Tremolada


Nello stemma del vescovo mons. Tremolada - un fine biblista, una persona di grande sensibilità, profonda spiritualità e grande fede - c’è la croce patriarcale (doppia), che è un noto simbolo della Chiesa di Brescia in quanto richiama la reliquie delle Sante Croci custodita in Cattedrale.
Inoltre la croce dorata è il memoriale, ovvero memoria viva, del calvario ma, al tempo stesso, della gloria legata alla morte e resurrezione del Redentore.
Alla base di questa è raffigurato un corso d’acqua, esplicito riferimento all’acqua della Vita, scaturita dal costato trafitto del Cristo Redentore (Gv 19,31-37).
Alla fonte si abbeverano due cervi, che richiamano il motto «Haurietis de fontibus salutis», citazione di Is 12,3 ed evocano il Salmo 42: «Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a Te, o Dio». I due cervi alludono anche alla comunione dei fedeli: alle sorgenti della salvezza ci si abbevera insieme. Invece gli antichi rotoli della Scrittura rimandano alla Parola di Dio a noi offerta nelle Sante Scritture, esse stesse sorgente della Salvezza.
Il campo dello scudo è in argento, simbolo della trasparenza, quindi della Verità e della Giustizia, doti che devono accompagnare lo zelo pastorale del Vescovo; inoltre argento e azzurro sono i colori della città.
Questo Pastore, che il Papa ha affidato la diocesi che diede i natali al santo Papa Paolo VI, non poteva che scegliere una frase e delle immagini ispirate al tema della salvezza operata da Cristo. Infatti il primo servizio che ha reso alla Chiesa di Milano è stato quello di docente di Sacra Scrittura presso il Seminario teologico, svolto– attestano i suoi alunni - non solo col rigore dell’esegesi scientifica, ma anche co un amore appassionaro per la Parola e insieme la sapienza spirituale, frutto di uno studio prolungato e attento e di una personale frequentazione del testo sacro.
In una delle prime dichiarazioni rilasciate in una intervista ha detto: «Come Chiesa dobbiamo contribuire a dare serenità alla gente. Ma la serenità non la si conquista a facile prezzo. Per ottenerla occorre tanta riflessione e pensiero, perché la realtà è complessa. Però se si mettono insieme le energie e si valorizza la buona volontà di tanti, potremo fare bene. Credo molto nella Parola di Dio.
In questo mi collego volentieri alla figura del cardinale Carlo Maria Martini che mi ha ordinato e sotto il cui ministero sono cresciuto. La Parola di Dio permette di avere quella conoscenza della realtà che ci aiuta ad affrontare le sfide». 
Così si diventa capaci di costruire una storia nuova con il Vangelo nel cuore e al tempo stesso capaci di dialogo con i bisogni della realtà che ci chiede risposte adeguate.
“Cammineremo insieme alla luce del Vangelo”: questo è l’invito che riassume il modo di essere vescovo, il 122.mo alla guida della Chiesa di Brescia.
 

Esci Home